venerdì 31 ottobre 2014

Scopriamo la celiachia con il panino Celio


Sempre più spesso  in classe sono presenti bambini celiaci, con intolleranze alimentari o allergie. Credo che sia molto importante già negli anni di scuola dell’infanzia affrontare in modo ludico e divertente queste tematiche  per rendere il bambino celiaco/intollerante maggiormente consapevole e per fare formazione a tutti gli altri bambini.
L’anno scorso ho avuto la fortuna di fare un bellissimo percorso con M., un bambino di 5 anni celiaco. M. ha scoperto di essere celiaco a 3 anni e ha affrontato il cambiamento della sua alimentazione potendo contare su una famiglia che ha accettato questo cambiamento. Non sempre è così: per un genitore può essere difficile accettare che il proprio figlio sia celiaco; entrano in gioco un sacco di domande riguardo gli aspetti organizzativi ma soprattutto riguardo la paura che il proprio bambino sia escluso.

Un progetto sulla celiachia coinvolge il bambino, la classe ma rappresenta un sostegno anche per la famiglia.
Primo passo del percorso è stato quello di contattare l’AIC ( associazione italiana celiachia) della mia città: una volontaria dell’associazione si è dimostrata disponibile ad un incontro in cui mi ha innanzitutto informato sulla celiachia, sugli effetti e conseguenze, sulla contaminazione, etc. e poi mi ha fornito tanti materiali da utilizzare con i bambini (un gioco dell’oca, storie, quaderni di lavoro)

Ho consultato i vari materiali e ho deciso di utilizzare come filo conduttore la storia del Panino Celio, protagonista di un libro sul tema. L’autrice, Sara Benini, ha inventato una favola in cui il protagonista è un panino, “CELIO IL PANINO MAGICO” amico di tutti i bambini celiaci e un personaggio buffo detto “GLUTINE” che vuole essere sempre il più bello! CELIO nelle situazioni difficili arriva sempre al momento del bisogno, con sorprese e consigli riportando il sorriso a tutti i bambini! Dal momento che entra nella vita di un bambino, ci pensa Celio a spiegare perché dopo la diagnosi, bisogna stare più attenti a quello che si mangia, o perché la mamma passa improvvisamente tanto tempo in cucina e si dispera se non riesce a fare il pane buono!

Innanzitutto ho preparato alcune marionette di Celio, Glutine e dei tre bambini protagonisti della storia; ho poi animato alcune storie narrate nel libro. Celio è così entrato nella nostra quotidianità, i bimbi lo salutavano, ripetevano le storie animate nei giorni precedenti.. insomma.. gli è stato da subito molto simpatico!!
 

Un giorno i bimbi sono entrati in classe e hanno trovato una sorpresa  organizzata da Celio: su un tavolo c’era un sacchetto pieno di chicchi di mais, bicchieri di plastica e una macchina strana…Celio ci ha voluto donare tutto l’occorrente per organizzare una bellissima festa: con i chicchi di mais abbiamo realizzato delle bellissime e rumorosissime maracas(incollando i due bicchieri e mettendo i chicchi di mais all’interno!)ma, soprattutto abbiamo fatto scoppiettare dei buonissimi popcorn!!! Potete immaginare come sia divertente per i bambini vedere la trasformazione dei chicchi di mais in popcorn.. ne abbiamo mangiati un sacco mentre suonavamo le nostre maracas! Bellissima la nostra festa!
 

Grazie al nostro amico abbiamo scoperto che ci sono cibi che piacciono e che non piacciono; cibi che ci fanno stare bene e che ci fanno stare male( “se mangio il cioccolato mi viene il mal di pancia”); abbiamo scoperto cosa vuol dire contaminazione (“ il signor Glutine lascia sulle nostre mani una polverina e se tocchiamo un cibo con le mani piene di glutine e un bimbo celiaco lo mangia gli viene male al pancino”)..tutto in maniera divertente e ludica!
Infine abbiamo realizzato il nostro piccolo amico Celio con la pasta di sale fatta con farina di riso, sale, acqua e colorante alimentare giallo!



E’ stato un percorso importante sia per M. che per i suoi compagni…hanno interiorizzato ciò che il panino Celio aveva mostrato loro e sono sicura che questa conoscenza abbia portato ad una maggiore consapevolezza riguardo al tema delle intolleranze alimentari.

12 trucchi per ottenere il silenzio in classe senza urlare


Quando sei maestra di scuola dell’infanzia lavori in classi numerose e talvolta “rumorose”. Quanto è bello il vociare dei bambini, le loro grida di gioia, le loro risate? Stupende! Tuttavia nel corso dei tre anni i bambini devono imparare a modulare il loro tono di voce adeguandolo alle situazioni ed è importante creare anche momenti di silenzio, fondamentale per l’ascolto.

Da alcune discussioni nate su facebook proprio sul tema del silenzio mi è venuta l’idea di creare questo post che vuole racchiudere alcuni piccoli trucchi che ho provato nel corso degli anni o che ho imparato da bravissime colleghe per ottenere il silenzio e l’attenzione dei bambini..perchè ,nonostante una sgridata da maestra/mamma ogni tanto capita a tutte, non mi piace pensare che l’urlo diventi una costante per richiamare i bambini.. l’urlo crea solamente agitazione e stress e ottiene di solito l’effetto contrario.

Ogni insegnante nella sua quotidianità sperimenta diverse vie per riuscire a creare un clima di attenzione e silenzio: queste sono quelle che trovo più efficaci nella mia esperienza ma se vorrete arricchire questo post con i vostri suggerimenti sarò ben lieta di aggiungerli!!!

Immaginate… momento di caos, bambini agitati.. come fare per richiamare la loro attenzione e ristabilire il silenzio?

1)      Contare da 10 a 0 con la voce e con le mani abbassando progressivamente la voce.. in questo modo si da loro il tempo di abbassare la voce mentre contano con te seguendo il tuo esempio

2)      Muovere le mani richiamare l’attenzione muovendo le mani e dicendo ogni volta posizioni diverse: mani alte(tutti con le mani in alto), mani basse(tutti con le mani in basso), mani intrecciate, mani che volano, mani che fanno ciao, etc…se ne possono inventare di tutti i tipi..finchè si dice..mani che fanno silenzio e tutti mettono il loro ditino davanti alla bocca per fare il segno “ssshhhhht”

3)      Parlare cantando la musica attrae sempre molto i bambini…dire una cosa “musicandola” crea attenzione

4)      Alto-basso-1.2.3. : dire “Alto (alzando le braccia in alto), Basso( mettere le mani sulle spalle), 1, 2, 3 (battendo le mani);  ripetere questa frase con la voce grossa, poi con la vocina sottile sottile,(anche qui esistono 1000 variazioni- con la voce da robot, la voce degli uccellini, la voce delle rane, etc) infine senza voce o con la voce del fantasma(che non si sente!!).

Con questo stesso metodo si può fare anche questa filastrocca musicale: “Alto (mani in alto), basso (mani in basso), su (mani in alto) e giù (mani in basso) va la mongolfiera(mimare la mongolfiera che vola nel cielo), verso il sole se ne va nell’azzurro cielo..”

5)      Creare un rituale magico: creare una formula magica per entrare nel “paese del silenzio”; io uso la formula che mi ha insegnato il mago del silenzio(ahah) : si battono le mani 2 volte, soffiamo per creare una bolla di sapone gigante e mentre soffiamo la modelliamo con le mani; entriamo nella bolla con il piede e magicamente siamo nel paese del silenzio dove nessuno parla e tutto tace.

6)      Ascensore della voce: ogni situazione necessita di un tono di voce diverso…in giardino si può gridare, quando si ascolta una storia bisogna stare in silenzio, quando si pranza o si gioca si può usare un tono di voce normale, quando si fanno alcune attività si usa la voce sussurrata, etc.. credo che sia molto importante che i bambini capiscano questa differenza per poter vivere la giornata scolastica in modo sereno.. adotto spesso questo metodo che trovo efficace.. con i bambini sperimentiamo la voce nelle sue diverse tonalità…diciamo AAAAA sussurrandolo, poi alzando la voce sempre di più fino ad urlarlo! Accompagniamo i suoni della nostra voce con la mano.. mettiamola orizzontale vicino al petto…quando la voce si alza alziamo anche la mano e quando l abbassiamo abbassiamo la mano (sempre però all’altezza del petto). La mano funge da ascensore della voce che va dal piano terra ai piani più alti e viceversa. Costruiamo poi un cartellone con alcuni fogli A4 colorati; facciamo abbinare ai bambini il colore del foglio ad un tono di voce( ad es: al verde corrisponde il tono basso, al giallo il silenzio, al blu la voce alta), mettiamo i fogli uno sopra l’altro per realizzare il nostro “Condominio dela voce” ( se vogliono i bambini possono decorarli con finestre o con i  simboli relativi alla voce!) e lo appendiamo al muro. Su una molletta di legno incolliamo il disegno di un ascensore e ogni volta che iniziamo un’attività chiediamo ad un bambino di sistemare la molletta sul piano corretto.. le prime volte bisognerà rifare l’esercizio della voce, dopo verrà interiorizzato e più naturale per i bambini!!

7)      Clessidra o bottiglietta con acqua, glicerina e glitter:  come per il conto alla rovescia anche in questo caso si da un tempo ai bambini per ristabilire il silenzio mentre guardano incantati la clessidra o la bottiglietta.

8)      Rosa nella mano destra, candela nella mano sinistra. Quando i bambini fanno molto rumore significa che sono agitati; respirare serve per ristabilire la serenità. Positivo è creare un momento di rilassamento con musica soft, occhi chiusi, etc.. ma a volte non si ha il tempo…allora potete dire ai bambini “Prendete una rosa nella mano destra e una candela nella mano sinistra(prendiamole anche noi come esempio)..annusiamo la rosa(inspiriamo) e spegniamo la candela (buttando fuori l’aria)” Lo rifacciamo per 5/6 volte fino a che non sentiamo che i bambini si sono calmati. Con lo stesso metodo si può fare il gioco dei palloncini: tutti in piedi ci gonfiamo come palloncini mettendoci sulle punte e poi ci sgonfiamo buttando fuori l’aria e lasciando rilassare tutto il corpo.

9)      Effetto sorpresa: tenere una borsina o una scatola in cui si tengono alcuni personaggi di pelouche o oggetti. Quando i bambini fanno rumore si può dire “oh oh, ho sentito un rumorino venire dalla nostra busta/scatola.. vediamo chi c è! Tirare fuori il pelouche/personaggio, presentarlo e far dire al personaggio quello che volevamo dire noi!

10)   Dito alzato: per richiamare l’attenzione dei bambini anziché usare la voce a volte uso il silenzio.. alzo il dito indice in aria, chi lo vede deve fare silenzio e alzare il dito fino a che tutti abbiamo il dito alzato e siamo in silenzio.

11)   Shampoo rilassante: se qualche bambino interrompe comunque provare a coinvolgere il gruppo dicendo “Bimbi, A. oggi si sente molto agitato e non riesce proprio a stare in silenzio.. cosa possiamo fare per fargli passare questa agitazione? Sentire le risposte dei bambini e provare ad attuare questi loro metodi. Un modo carino è fare al bambino lo “shampoo rilassante”, prenderlo tra le proprie braccia e massaggiargli la testa facendo finta di versare lo shampoo, balsamo, acqua, etc.. Tenere vicino a sé il bambino, toccargli la spalla o la testa serve a fargli capire che tu ci sei, che capisci che è agitato e che lo stai aiutando.

12)   Fazzoletto della parola: se i bimbi fanno confusione perché parlano tutti insieme non rispettando il proprio turno di parola si potrebbe pensare di introdurre il “fazzoletto della parola”(ma può essere una pallina, una piuma, etc); solo chi ha in mano il fazzoletto può parlare.

 Un libro molto interessante che avevo letto insieme ad una classe che faticava a rispettare il proprio turno di parola è “My mouth is a volcano”
 
 

Narra la storia di Louis, un bambino che continuava ad interrompere la maestra ed i compagni mentre stavano parlando. Quando capita a lui la stessa cosa si arrabbia e dice che che gli altri sono maleducati. La mamma lo fa riflettere facendogli notare che lui fa lo stesso. Louis risponde che non ci può fare niente.. le parole che gli vengono in mente sono talmente importanti che scorrono giù veloci e la lingua le spinge fuori dai denti…la sua bocca è un vulcano!! La mamma gli suggerisce un piccolo trucco: “la prossima volta che la tua lingua vuole spingere fuori le tue parole importanti, stringi forti i denti. Poi fai un bel respiro con il naso e butta fuori le tue parole importanti con il naso. Una volta arrivato il tuo turno respira ancora, catturerari le parole con il naso e saranno pronte per uscire dalla tua bocca.

Avevamo poi realizzato con un bicchiere un piccolo vulcano per ogni bambino e ci eravamo esercitati a spingere le parole fuori dal naso per poi respirarle quando arrivava il nostro turno!! (purtroppo non ho foto)

 

Queste sono le strategie che utilizzo per richiamare l’attenzione dei bambini e il silenzio nei momenti in cui si necessita averlo; amo le chiacchere dei bambini e il confronto tra di loro, il chiacchericcio e le risate! Resto dell’idea che noi maestre dobbiamo essere pronte a modificare la giornata in qualsiasi momento.. ci sono giorni in cui i bambini sono super agitati.. provi a richiamare l’attenzione ma nulla sembra funzionare.. ebbene, se quel giorno vediamo che i bambini non riescono a fare l’attività che avevamo programmato o deciso insieme a loro, bene, cambiamola.. portiamoli fuori, facciamo un percorso motorio.. facciamolo seguire da un momento di rilassamento..i bambini sentiranno riconosciuto il loro bisogno! Oppure, se non riescono a giocare in maniera tranquilla nel momento del gioco libero, scegliamo insieme a loro solo alcuni giochi con cui giocare in modo tale da ridurre il livello di confusione ..cerchiamo di predisporre nella sezione una serie di giochi “tranquilli” che stimolino la cooperazione con i compagni, l’attenzione e la concentrazione(a breve scriverò un post a riguardo).

So che tutte le insegnanti hanno un repertorio di “trucchi” o, o meglio strategie educative a disposizione; io ho provato a mettere per iscritto le mie per potermi confrontare con voi ma sarebbe molto bello se condivideste anche voi le vostre per poterci arricchire!!

Un saluto “silenzioso” a tutte/i!


venerdì 17 ottobre 2014

L' albero delle stagioni - autunno

Oggi c'è una bellissima giornata ma fino a pochi giorni fa qui da me era davvero scoppiato l'autunno con pioggia, freddo e foglie che cadevano.. con i bimbi abbiamo osservato gli alberi, i patterns dei tronchi, le foglie, i colori, etc.. abbiamo pensato di realizzare un albero che ci accompagnasse per tutte le stagioni...come realizzarlo? Avevo in casa una cornice con il vetro in plexiglass: tolto il vetro abbiamo realizzato il tronco incollando una fettuccia marrone




 
Quando è asciugato abbiamo rimesso a posto il plexiglass...e l'albero che ci accompagnerà per tutto l'anno è pronto!!!
I miei bimbi amano manipolar pasta di sale, pongo, etc e quindi ho pensato che avrebbero potuto creare le foglie con piccoli pezzettini di pongo.. e così eccoli pronti a sminuzzare il pongo, appiattirlo, schiacciarlo ( quanto servono questi momenti ai bambini??)
 


 
Ed ecco il nostro albero d'autunno:
 
 
E quando passa l'autunno? Toglieremo il pongo e decoreremo il nostro albero con colori e materiali invernali!
 
Ad ogni bambino ho poi consegnato un lucido su cui avevo precedentemente tracciato i rami..i bambini hanno attaccato il pongo anche qui..
 


 
La cosa particolare del creare sul lucido è che il disegno si piempe di una luce bellissima se lo esponi alla finestra o che il bambino può disegnare su un A4  lo sfondo che preferisce e cambiarlo così ogni volta...un disegno in movimento insomma, che può cambiare di volta in volta!

martedì 7 ottobre 2014

Buongiorno, siamo qui!

Prosegue l'iniziativa di creare una playlist su youtube in cui raggruppare tutte le canzoni e bans che usiamo noi maestre a scuola! La potete trovare qui. Potete inviare i vostri video sul mio profilo di facebook e io li caricherò direttamente in questa playlist!

"Buongiorno, siamo qui!"



Questa canzone è ideale per fare l'appello al mattino, per salutarsi, per conoscere il nome dei nuovi amici! Io la sto usando per l'appello al mattino e i bimbi la chiedono spesso! Ognuno in questa canzone ha un suo momento...e questo li fa sentire speciali!!
Testo

Buongiorno, siamo qui
per stare tutti insieme
a fare tanti giochi
con musica e canzon..
Vediamo se ci siamo tutti
per incominciar...
Ecco Andrea
è arrivato già (il bambino si alza e fa un inchino, un saluto, etc)
con un bell'applauso
noi lo salutiam! (il resto del gruppo applaude)
Ecco Gaia (il bambino si alza e fa un inchino, un saluto, etc)
è arrivata già
con un bell'applauso
noi la salutiam! (il resto del gruppo applaude)

Ripetere per tutti i bambini della classe.

I tre bacini

Prosegue l'iniziativa di creare una playlist su youtube in cui raggruppare tutte le canzoni e bans che usiamo noi maestre a scuola! La potete trovare qui. Potete inviare i vostri video sul mio profilo di facebook e io li caricherò direttamente in questa playlist!
"I tre bacini"
 
Questa è una canzone molto dolce che di solito incanta i bambini, soprattutto i piccolini...ideale quindi per l'accoglienza ma anche per giocare con le parti del corpo.. all'inizio è la maestra che guida la canzone, ma poi si può chiedere ai bambini di dire le parti del corpo!!


Testo

Uno come il mio nasino
Due come i miei occhietti
Tre sono i bacini (smack smack smack- mandare tre bacini) che io do a te

Uno come la mia bocca
 Due come le mie orecchie
Tre sono i bacini (smack smack smack- mandare tre bacini) che io do a te

Uno come la mia pancia
Due come le mie braccia
Tre sono i bacini (smack smack smack- mandare tre bacini) che io do a te

Proseguire con tutte le parti del corpo!


La canzone della faccia

Prosegue l'iniziativa di creare una playlist su youtube in cui raggruppare tutte le canzoni e bans che usiamo noi maestre a scuola! La potete trovare qui. Potete inviare i vostri video sul mio profilo di facebook e io li caricherò direttamente in questa playlist!

Ecco la "Canzone della faccia": (l'avevo registrata io ma poi ho trovato in rete la versione di Caviezel/Piumini..meglio questa! ehehe!!)



TESTO


E questa è la mia faccia,
speriamo che ti piaccia:
la fronte è una campagna,
il naso è una montagna,
gli occhi son fontane,
le orecchie son due tane,
la bocca è una gran grotta,
la lingua è una marmotta
che un po’ sta sotto i fiori,
poi mette il muso fuori!
BLBLBLBLBL!
E questa è la mia piazza,
speriamo che ti piaccia:
la fronte è un grande viale,
il naso è un campanile,
gli occhi son lampioni,
le orecchie due portoni,
la bocca è casa mia,
la lingua è una poesia
che prima resta muta,
poi salta fuori tutta!
BLBLBLBLBL!



Ringrazio la mia amica Caterina che me l'ha fatta tornare in mente!!

Le fasi lunari

 L'anno scorso, all'interno di una programmazione sul cielo, ho costruito con la mia classe questo strumento per capire meglio le fasi lunari. Ho fatto un buco grande quanto la testa dei bambini su un vassoio di cartone; attorno abbiamo posizionato alcune palline da ping pong colorate per metà di nero e per metà lasciate bianche; da un lato abbiamo incollato una pallina gialla( il sole). Il bambino che entra con la testa nel buco rappresenta la terra. Girando su se stesso prima vedrà uno spicchio di luna, poi metà fino ad arrivare alla luna piena ...seguirà la fase crescente e c quella calante!


 I bambini hanno interiorizzato molto bene questo concetto.. segno che, giocando, i bambini imparano tante cose!!