giovedì 8 ottobre 2015

I cinque malfatti : percorso di accoglienza alla scuola dell'infanzia


Durante lo scorso anno scolastico, l’osservazione iniziale della mia sezione mi ha portato a delineare alcuni bisogni ei bimbi. La maggior parte dei bambini infatti, aveva continuo bisogno di conferme, dimostrando scarsa autostima e fiducia nelle proprie capacità. In risposta ai bisogni dei bambini, ho pensato di proporre la lettura dell’albo illustrato “I cinque malfatti” (di Beatrice Alemagna) e attività relative ad esso con l’obiettivo da un lato di valorizzare l’unicità e la particolarità di ogni singolo bambino, dall’altro di allontanare i bambini da una logica di perfezionismo. I cinque personaggi sono risultati simpatici ai bambini proprio perché imperfetti ma unici.
Abbiamo innanzitutto letto insieme la storia:

 

Erano cinque. Cinque così malfatti.

Il primo era Bucato. Quattro grossi buchi in mezzo alla pancia.

Il secondo era Piegato in due, come una lettera da spedire.

Il terzo era Molle, sempre stanco, addormentato.

Il quarto era Capovolto. Naso in giù e gambe in su.

E il quinto…lasciamo perdere. Il quinto era Sbagliato dalla testa ai piedi. Un ammasso di stranezze. Una catastrofe.

Non riuscivano a concludere niente nella vita né avevano voglia di fare granchè. Abitavano in una grande casa sbilenca che sarebbe potuta crollare da un momento all’altro. Discutevano spesso su chi, fra loro, fosse il più malfatto. Questo li divertiva molto. Un giorno, da non si sa dove, arrivò un tipo straordinario.

Era bello, liscio, perfetto. Aveva un naso al posto del naso, un corpo bello dritto, nemmeno un buco in pancia e pure una bella capigliatura.

“Cosa fate qui?” chiese il tipo perfetto.

“Boh, niente, sbagliamo tutto” risposero i cinque amici.

“Ah, ma non va bene! Bisogna trovarvi qualcosa, un progetto, una soluzione, un’idea!” disse il Perfetto.

“A me le idee passano attraverso”, disse quello Bucato.

“Io le idee non le trovo in tutte queste pieghe” disse il Piegato.

“Le mie sono molli e deboli” disse, per l’appunto, il Molle.

“Io ce le ho tutte al contrario le idee”, disse il Capovolto

“E  le mie, ovviamente, sono tutte sbagliate” disse lo Sbagliato.

“Dunque non servite a niente! Siete delle vere nullita’! “disse il Perfetto con aria disgustata.

“Sarà” disse il Bucato, “però io non mi arrabbio mai: la rabbia mi passa attraverso”.

“Mah” disse il piegato “io conservo tutti i ricordi qui, nelle mie pieghe”.

“Bzz” fece il Molle che, nel frattempo, era crollato addormentato.

“Eh!” disse il Capovolto, “io vedo le cose che gli altri non vedono”

“Ahaaaa!” rise lo Sbagliato, “io, che sono tutte sbagliato, quando mi riesce qualcosa si fa festa!”

E dandosi pacche sulle spalle se ne andarono, più contenti che mai, mentre il Perfetto resto lì, solo, a bocca aperta. Come un vero, perfetto stupido.”
 
 
 

 Si è poi lavorato sulle caratteristiche di ogni “malfatto” sperimentandole prima con il corpo e poi attraverso elaborati grafici :

IL BUCATO
 

Ho innanzitutto proposto un gioco motorio: ad alcuni bambini veniva chiesto di mettersi a gambe divaricate, gli altri passavano/strisciavano in mezzo ai "buchi"/ gambe divaricate dei compagni.
 

 
 
 Ho poi consegnato ai bambini un foglio forato per un'attività utile per lo sviluppo del pensiero progettuale creativo e per valorizzare la loro unicità.  
 

Avevo già spiegato l'attività in un altro post per cui metto il link qui :La creatività nasce a volte da un foglio bucato
 
 Infine abbiamo realizzato il personaggio attraverso rete di plastica e fili di lana per lo sviluppo della motricità fine.


 

IL PIEGATO:

  Come sempre abbiamo iniziato con un gioco motorio, che ci ha aiutato a prendere consapevolezza delle varie parti del nostro corpo: i bambini hanno piegato le varie parti del corpo.. riusciamo a piegare proprio tutto?
 
 
 
Ho poi proposto una sperimentazione con carta da giornale per stimolare l’arte del piegare la carta e sviluppare sempre la motricità fine.
 
 
 
C'è stata poi una discussione circa i ricordi del nostro passato per stimolare il racconto di sé (proprio come il Piegato, che teneva tra le sue pieghe i suoi tanti ricordi) ;  infine la realizzazione del personaggio utilizzando la carta da giornale e le pieghe sperimentate nella prima parte.


 

IL MOLLE:

 Il nostro gioco motorio iniziale ha previsto una contrapposizione tra rigido e rilassato:  i bambini si sono alzati sulle punte dei piedi tenendo il corpo rigido.. al via il corpo si è rilassato come se fosse senza muscoli (quanto hanno riso i bimbi mentre facevano finta di sciogliersi!!Ahahah!!!)
Ho poi proposto un esperimento scientifico con acqua e maizena per sperimentare a livello tattile la sensazione del molle.
 
 
Trovate la spiegazione del procedimento qui!
 
Il personaggio è stato  invece realizzato con cotone e pellicola trasparente.
 
 

 IL CAPOVOLTO:
 
 
 
Durante l'attività motoria ho aiutato i bambini a mettersi a testa in giù e i bambini hanno provato a camminare con le mani e vedere il mondo sottosopra; abbiamo poi osservato e discusso circa l’arte di Chagall...
 
 
  ....e  disegnato il personaggio tenendo conto del fatto che fosse all'ingiù!
 

 
 
LO SBAGLIATO:

 
Assieme ai bambini abbiamo pensato a “quella volta che ho proprio sbagliato..”, per giungere alla conclusione che anche attraverso gli sbagli si può imparare!
Abbiamo infine creato il personaggio con la consapevolezza di non dover seguire canoni predefiniti perché “tanto, è tutto sbagliato!”





Alla fine del percorso abbiamo realizzato un QUADRO ALLO SPECCHIO. Come i Malfatti, anche noi siamo unici. Ci siamo guardati allo specchio, scoprendo le nostre differenze, abbiamo dipinto direttamente sullo specchio e poi abbiamo appoggiato il foglio per avere il ritratto…malfatto.. ma unico!

 

Questo percorso è stato interessante per i bambini; penso abbia contribuito all'acquisizione di maggiore fiducia nelle proprie capacità e di questo sono contenta. Sicuramente avrei voluto svilupparlo meglio ma, purtroppo, l'anno scorso non è stato possibile! Rimane comunque la considerazione di aver trovato un libro magnifico i cui personaggi sono adorati dai bimbi!!!

sabato 12 settembre 2015

Scrivere è un gioco. La sperimentazione ludica dei codici scritti alla scuola dell'infanzia

E' con piacere che pubblico uno stupendo percorso sull'approccio ai codici scritti progettato da un'amica e fortunatamente collega che ha condiviso con me l'anno di prova. Una maestra bravissima, da cui imparo ogni giorno e con cui c'è una grande sintonia.. quindi.. grazie Francesca!! Buona lettura!!!
 
Spesso i genitori dei bambini di 5 anni riversano molte aspettative nei confronti della scuola dell’infanzia circa l’apprendimento della letto-scrittura e considerano l’ultimo anno di frequenza come il più importante, in vista dell’imminente passaggio alla scuola primaria. Una delle richieste più frequenti rispetto all’attività didattica è legata all’organizzazione di specifici percorsi legati ad attività prescolastiche, che possa, nell’immaginario comune, rendere i bambini “pronti” per la scuola primaria. Si assiste sempre più, anche nella scuola, a fenomeni di precocismo, a voler bruciare le tappe come per voler arrivare per primi a un obiettivo, senza curarsi dell’importanza dei processi e dei tempi di maturazione individuali.
La scelta di lavorare su come i bambini si approcciano ai codici scritti, non vuole assecondare questa tendenza “all’anticipo”, ma al contrario nasce dalla volontà di “dare tempo al tempo”, di rispettare i percorsi di ricerca (individuali e di gruppo) specifici di questa fascia di età.
E’ un dato di fatto che, nell’età della scuola dell’infanzia, i bambini manifestino un interesse spontaneo verso i codici alfabetici e si pongono domande su di essi, formulando ipotesi e cercando di dare un’interpretazione. Questo perché, fin da piccolissimi, sono a contatto, attraverso varie modalità, con i segni scritti e riconoscono le lettere tra gli altri tratti grafici.
Il modo di conoscere dei bambini di 5 anni è ancora di tipo “globale”, non frammentato, come poi sarà nell’adulto, in ambiti disciplinari e ciò si riflette anche nel modo di avvicinarsi alla comunicazione scritta. Molto spesso  la “produzione scritta” dei bambini viene arricchita dall’incontro tra lettere e altri segni grafici non alfabetici o immagini, che rafforzano il significato della comunicazione.
Il lavoro proposto vuole essere una sorta di “accompagnamento” (in modalità ludica) nel passaggio da teorie provvisorie al graduale avvicinamento alla convenzionalizzazione della scrittura.  Ho cercato di rilevare le ipotesi dei bambini, le loro piste interpretative, il lavoro di “smontaggio  e rimontaggio” che compiono con le parole e lettere, le loro invenzioni e contaminazioni tra diversi codici. Ho proposto attività ludiche con lettere e parole, che permettessero di poterle manipolare (nel senso fisico del termine), scomporre e ricostruire. Particolare attenzione è stata data alla valenza comunicativa delle produzioni scritte dei bambini. Ogni messaggio, indipendentemente dal fatto che sia composto con segni convenzionali o no, implica una relazione, un altro a cui rivolgersi.

Il percorso è iniziato con un’uscita in paese a caccia di lettere e parole, armati di macchina fotografica.. I bambini hanno osservato, riconosciuto e fotografato parole e frasi, diventando consapevoli del fatto che siamo circondati da scritte che hanno un significato.
"C'è scritto che è un bidone"

"C'è la P di parcheggio.. significa che si può parcheggiare"

" Sui cartelloni c'è scritto cosa abbiamo fatto. Sui fogli ci sono i nostri nomi e quello che abbiamo detto noi"
Una volta tornati in classe, abbiamo sperimentato la scrittura tradizionale attraverso il GIOCO DELLA FIRMA.  Vengono comunque messi a disposizione materiali diversi. A seconda di quelli usati cambiano le tracce lasciate, la pressione da esercitare sul foglio, la precisione del segno.
 

In un secondo momento abbiamo sperimentato la scrittura in modo non convenzionale:
    -  SCRITTURA CON OGGETTI.  Proviamo a rintracciare la forma delle lettere in quella di oggetti di diverso utilizzo. L’attività invita ad osservare la forma degli oggetti e delle lettere trovando analogie e differenze.  Viene privilegiato il lavoro in piccolo gruppo.
 
 
Un martello può diventare una lettera L o una lettera T
 


Un festone si può trasformare nella lettera O oppure nella lettera C


 
-          IL GIOCO DELLE INIZIALI. I bambini, collaborando con gli altri, realizzano le iniziali del proprio nome con il corpo. Per farlo, devono ragionare sulla forma delle lettere e su come muovere il proprio corpo nello spazio. Successivamente, provano a trasformare graficamente le iniziali del proprio nome. Si tratta di un’operazione di smontaggio e rimontaggio, che attiva i processi di analisi e ricomposizione della forma delle lettere.
 



 
-          SCRITTURA E MATERIALI. I bambini sperimentano i materiali e li scelgono liberamente, nella convinzione che possano generare evocazioni e immagini mentali. Tale attività cerca di stimolare le potenzialità creative e comunicative, senza vincolare l’esperienza in un’unica direzione. Anche i bambini in genere insicuri si sentono legittimati a tentare.


 
Successivamente ci siamo avvicinati ad alcune forme di scrittura figurata. La SCRITTURA FIGURATA è quella forma di scrittura che, lavorando sul segno grafico, consegna significati multiformi alla lettera, o alla parola, stessa.
-          LETTERE RITAGLIATE Dopo aver osservato il libro di B. Munari “Alfabetiere”,  i bambini provano a utilizzare lettere ritagliate per comporre immagini. Questo gioco permette di lavorare su seriazione, classificazione, direzionalità, percezione dello spazio.
"Un omino di lettere e un cane di lettere"

"Un arcobaleno di lettere"
 
-          I CALLIGRAMMI. I bambini provano a cimentarsi nei calligrammi, componimenti in cui si realizza la fusione di immagine e scrittura. I bambini colgono il senso dei calligrammi, scelgono un soggetto da rappresentare e provano a inserire, tra le lettere, parole conosciute o il nome dell’oggetto rappresentato.
 


Abbiamo poi rielaborato le nostre conoscenze attraverso attività manipolative.               La MANIPOLAZIONE  permette di stimolare la motricità fine e la coordinazione oculo-manuale, indispensabili nel gesto della scrittura.
-          LETTERE CON LA CRETA. Le lettere tridimensionali ottenute con la creta si prestano a giochi con la forma e l’orientamento: possono essere girate, capovolte, trasformate.

 
-          LETTERE DI SPUGNA- LA STAMPA. Con la stampa i bambini sperimentano i concetti di specularità, ripetitività, variazione, ritmo, rapporto positivo/negativo. Osservando matrici e stampa i bambini formulano previsioni e traggono conclusioni dai risultati ottenuti.
 
Abbiamo inoltre provato a scrivere con il COMPUTER.
I bambini sono attratti da questa forma di scrittura e notano subito differenze rispetto alla scrittura “a mano”. Sono inoltre affascinati dalla possibilità di poter scrivere in corsivo.. Digitando le lettere sulla tastiera in stampatello, infatti, possono apparire in corsivo sullo schermo. Notano però una certa impersonalità rispetto alla scrittura carta-penna.

 
Infine abbiamo progettato l’allestimento di un ANGOLO dei MESSAGGI: uno spazio in cui poter creare e sperimentare i codici alfabetici e scrivere messaggi per i propri amici utilizzando materiali differenti. Lo spazio è allestito con piccole “cassette della posta” individuali, contrassegnate da foto, in cui poter recapitare i messaggi ai destinatari Lo scopo è quello di creare una situazione che solleciti e sostenga la comunicazione e lo scambio, attraverso un primo utilizzo dei codici alfabetici.
 
 


 
 
L’allestimento di uno spazio denominato “l’angolo dei messaggi” si rifà a quanto espresso nelle Indicazioni rispetto al curricolo implicito e, più precisamente, all’idea di spazio come elemento dalla forte valenza educativa e che quindi deve essere al centro di una progettazione consapevole da parte dei docenti per la predisposizione di contesti di apprendimento adeguati.
Per iniziare ci vogliono delle regole:
-          Bisogna trattare bene i materiali
-          Una volta scritto il messaggio, bisogna riordinare il materiale
-          Si può utilizzare l’angolo al massimo in 4 bambini per volta
-          Quando si scrive un messaggio, bisogna scrivere in fondo il proprio nome (a meno che non ci sia un ammiratore segreto!!!!)
-         Quando si finisce di scrivere un messaggio, lo si mette nella cassettina del/della bambino/a che lo deve ricevere
Il materiale messo a disposizione, è già stato sperimentato dai bambini durante lo svolgimento del percorso “Scrivere è un gioco”. Accanto a materiale tradizionalmente utilizzato per la scrittura, ne vengono proposti altri meno convenzionali, ma in grado di suscitare interrogativi, ipotesi e desiderio di provare.



 
Insieme ai bambini sono state realizzate alcune scatole “di parole” che possono essere consultate durante la scrittura dei messaggi: scatola dei nomi (utile, ad esempio, per scrivere il nome del destinatario), scatola delle parole felici e scatola delle parole tristi (i messaggi possono veicolare sia sentimenti positivi che negativi), la scatola del cibo (in riferimento al progetto didattico annuale) e quella delle parole straniere. Quest’ultima ha rappresentato un modo per valorizzare la cultura d’origine di alcuni bambini stranieri presenti nel gruppo.


 
Un bellissimo percorso che spero possa essere spunto di riflessione per tutti!!!